Le P di Pincherle
«Nuova vita al Pincherle», concorso per la riqualificazione del giadino Pincherle - Bologna
Progetto 1° classificato – Gruppo di lavoro Duilia Madonia, Elisa Samsa e Lorenzo Tucci
Il giardino Salvatore Pincherle da anni ha acquisito la reputazione di uno spazio pubblico con sostanziali criticità principalmente dovute alle dubbie frequentazioni; inoltre, la conformazione del parco e l’installazione della recinzione metallica che lo racchiude hanno facilitato l’occupazione di questo luogo da parte di minoranze culturali non bene integrate rendendolo a tutti gli effetti un contesto percepito come insicuro. Analizzando lo sviluppo planimetrico dell’area in oggetto appare evidente che la conformazione dei percorsi e il sistema degli ingressi risultano molto rigidi e precludono il facile accesso al parco; la recinzione, in particolare, nonostante sia stata pensata per garantire la sicurezza, soprattutto nelle ore notturne, si è rivelata uno strumento utile agli avventori abituali per monopolizzare l’utilizzo del parco, che la chiudono dall’interno e impediscono, o comunque disincentivano, l’ingresso ai fruitori occasionali.
Dall’analisi si possono individuare alcune scelte strategiche atte a raggiungere gli obiettivi elencati nel bando di concorso. Sulla base delle considerazioni esposte, uno dei temi portanti della proposta progettuale è vertito sul ripensare le connessioni tra i flussi che si muovono attorno al parco e che al momento si sviluppano e si mantengono esterni all’area oggetto del concorso, volendo fornire al parco stesso l’occasione di trasformarsi in un luogo con caratteristiche che lo rendano uno spazio accessibile e fruibile.
È anche fondamentale rendere note le considerazioni scaturite dall’analisi dello stato attuale dal punto di vista della percezione della qualità urbana dello spazio. La sensazione che si ha osservando il giardino, indipendentemente dalle frequentazioni, è quella di un luogo lasciato a se stesso, quasi definibile «un vuoto urbano», che, nonostante l’eccezionalità della presenza di uno dei pochi tratti superstiti delle mura del Mille, risulta in uno stato di semiabbandono. Le condizioni di degrado di questa area scatenano un effetto psicologico che inevitabilmente suggestiona gli individui nel giudicare la sicurezza del luogo, e i risultati dei questionari compilati ne sono la conferma: questo spazio, al di là degli atti illeciti, è vittima di una fama che condiziona fortemente le abitudini e le modalità con cui viene vissuto.
Il criterio progettuale individuato mira a intervenire in modo puntuale, proponendo una soluzione che non si limiti esclusivamente a un ridisegno fisico dello spazio, ma a un’azione sinergica che coinvolga anche la cittadinanza, a partire dal singolo fino alle associazioni.
Il nuovo spazio urbano sarà organizzato seguendo un approccio multidisciplinare alle problematiche dell’area. L’intervento sarà incisivo e l’attenta organizzazione degli spazi influenzerà positivamente la percezione di sicurezza. Il rinnovo dell’aspetto del «Pincherle» sarà il mezzo grazie al quale si darà il via a un processo virtuoso di rinnovamento necessario a cancellare dalla memoria l’attuale immagine del parco come luogo antisociale, restituendo alla città un’oasi verde in cui non solo sia piacevole passarvi attraverso ma anche sostare, non un luogo di transito ma uno spazio dove trascorrere il proprio tempo libero.
Anno: 2015
Luogo: Bologna
Cliente: Comune di Bologna
Status: In corso